SI PUO'. A LECCE, PER LE INIZIATIVE DEL COSMIC AL MUSEO CASTROMEDIANO
CON IL MAESTRO MAXENCE FERMINE
Uno degli autori contemporanei più amati nella letteratura poetica mondiale sarà ospite nelle iniziative di Cosmic per la conduzione in presenza di un imperdibile seminario "La Scrittura di un Romanzo".
Maxence Fermine autore del visionario romanzo Neve tradotto in 17 lingue (pubblicato in Italia dalla Bompiani), sarà il 13 e 14 novembre al Museo Castromediano a Lecce per un percorso formativo che parte dalla sua originale metodologia di scrittura a mosaico che lo ha reso celebre con il romanzo divenuto ormai un classico della letteratura contemporanea.
Un racconto quello di Neve che si introduce pian piano nel lettore come una iniziezione di particelle di luce conducendolo in un viaggio che va oltre ad una semplice storia.
Neve ha tutti gli ingredienti della vita, tutti si possono identificare metaforicamente nei diversi personaggi. E' un giostra negli anfratti dell'anima di chi lo legge, per ritrovarsi dopo circa 100 pagine con un incredibile bagaglio di coscienza oltre il tempo e lo spazio. Maxence Fermine è un mago della scrittura che conquista il cuore, la mente e tutti i sensi.
Il seminario è rivolto a principianti e professionisti della scrittura, visto che la metodologia a cui è ispirato il percorso formativo è del tutto unica.
Si compone di tre moduli intensivi:
- la prima parte è l'introduzione sulla metodologia con la quale è scritto Neve;
-la seconda parte una spiegazione più tecnica sulla scrittura a mosaico che è il marchio di fabbrica di Maxence Fermine;
- infine un'iniziazione alla scrittura di un nuovo romanzo.
Il seminario sarà svolto in presenza e in lingua francese con traduzione simultanea in italiano curata da Alessandro Roldo, traduttore ufficile dell'autore.
Contributo di partecipazione in promozione:
52 euro, 70 euro in due .
Orari del seminario:
13 novembre ore 17.00-20.00
14 novembre ore 16.00-18.00
14 novembre ore 19.30 spettacolo teatrale Neve (nuova versione) di e con Federico De GIorgi
Sono previsti
- saluto di apertura del direttore del Polo BiblioMuseale Dott. Luigi De Luca
- a fine percorso formativo i partecipanti al seminario potranno assistere alla visione dal vivo della nuova versione dello spettacolo teatrale Neve (inclusa nel contributo di iscrizione al seminario)
Una iniziativa del Cosmic Fest in collaborazione con il Polo Bibliomuseale di Lecce, Museo Castromediano, Regione Puglia, Convitto Palmieri, Provincia di Lecce, Istituto di Culture Mediterranee.
"La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve.“
“La poesia non è un mestiere. È un passatempo. Le poesie sono acqua che scorre. Come questo fiume.”
Yuko tuffò lo sguardo nell’acqua silenziosa e lesta. Poi si voltò verso il padre e disse:
“È esattamente quello che voglio fare. Imparare a guardare il tempo che scorre.”
Un esercito di nuvole soffici come fiocchi venne a mascherare il cielo. Erano migliaia di guerrieri bianchi che si impadronivano del cielo. Era l’esercito della neve.
"Il poeta, il vero poeta, possiede l'arte del funambolo. Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza, il filo di una poesia, di un'opera, di una storia adagiata su carta di seta. Scrivere è avanzare passo dopo passo, pagina dopo pagina, sul cammino del libro. Il difficile non è elevarsi dal suolo e mantenersi in equilibrio sul filo del linguaggio, aiutato dal bilanciere della penna. Non è neppure andar dritto su una linea continua e talvolta interrotta da vertigini effimere quanto la cascata di una virgola o l'ostacolo di un punto. No, il difficile, per il poeta, è rimanere costantemente su quel filo che è la scrittura, vivere ogni ora della vita all'altezza del proprio sogno, non scendere mai, neppure per qualche istante, dalla corda dell'immaginazione. In verità, il difficile è diventare funambolo della parola".
"La luce è interiore, è dentro di noi. Solo il colore è fuori. Chiudi gli occhi e dimmi cosa vedi".
alcune recensioni:
"Un bellissimo racconto d’iniziazione
sobrio e di una limpiezza misteriosa,
come la poesia che lo ispira" (Le Figarò littéraire)
"Un romanzo che è come una poesia. Limpido, delicato, puro come il suo titolo (Gala)
"Maxence Fermine oscilla sapientemente
tra la trasparenza della parola e
lo splendore dell’immagine ,
tra l’alchimia complessa del sogno e
la semplicità assoluta dell’arte" (L’Alsace)
"Nei libri di Fermine, di magia si tratta e come una magia sono scritti." (Beniamino Placido, la Repubblica)
"Un libro stupefancente che prova ai pessimisti che la letteratura esiste ancora (J. M. Martin, Le Resistant de Libourne)
"Un delicato racconto di altri tempi" (Christophe Bataille)
parte di intervista di Marzio Di Mezza a Maxence Fermine
Parigi, 15 Luglio 2019 – Neige è il suo primo racconto e quest’anno compie 20 anni. Viene pubblicato nel 1999 da Arléa, poi ristampato da Points e tradotto in 17 lingue, tra cui l’italiano con il titolo Neve (da Bompiani, novembre 1999). Oltre 300mila copie vendute. Maxence Fermine ha 29 anni quando si affaccia sul panorama editoriale mondiale proponendo una scrittura diversa, una via di mezzo tra il romanzo e la poesia. Quattro lustri dopo, l’autore di Neve, Opium, Il Palazzo delle Ombre, attraverso Instagram ci fa conoscere pezzi del suo mondo: ciò che vede ogni giorno o durante i suoi viaggi. Tessere minuscole di un mosaico che ci incuriosisce e ci affascina.
Ma quanto è social Fermine?
«Uso solo Instagram da poco tempo e non mi piace molto Facebook. Non ho nulla contro i social network, li trovo molto utili per inviare o ricevere messaggi, ma in realtà penso che nulla equivalga ad una relazione umana diretta. Mi piace avere persone di fronte a me. È molto più facile rompere il ghiaccio».
Il suo primo romanzo “Neve” è scrittura che diventa poesia. Quanto è cambiato da allora Fermine?
«Grazie a Neve, mi sono reso conto di essere più un poeta e un narratore che un romanziere. A poco a poco, mi sono evoluto verso il romanzo, ma quello che mi interessa soprattutto è raccontare una storia che sia al tempo stesso poetica, dolce e iniziatica. Sono cambiato, diventando me stesso, e ho pubblicato regolarmente perché la scrittura è nei miei occhi la più bella espressione di felicità.
Un messaggio d’amore inviato alle stelle».
Il difficile, ha scritto tempo fa, è “diventare funambolo della parola”. Lo pensa ancora?
«La cosa più difficile è seguire la trama nel romanzo, portarla all’estremo, in modo che non ci sia mai una parola di troppo. È un’arte che è sia musica che ossessione. Sì, lo penso ancora, anche se ora conosco la tecnica per scrivere, grazie all’esperienza. Ma dobbiamo rimanere umili perché imparo ancora ogni giorno, e non so mai dove i personaggi mi condurranno lungo il racconto che scrivo. In effetti, è il libro che mi scrive».
Fermine e la politica, che rapporto c’è?
«Non mi piace la politica, odio le riunioni e le manifestazioni. Sono fuori da tutto ciò. Quello che mi piace è essere libero, di idee come di movimento. La mia vita è come il volo di una farfalla, elegante e imprevedibile come il mio impegno – o disimpegno – politico».
A quale dei suoi libri è più legato?
«Neve, naturalmente, è il romanzo all’origine della mia carriera di scrittore, ed è l’unico che continua dopo vent’anni a non volersi sciogliere».
In Italia si legge poco, Ma a sorpresa in Francia si legge ancora meno dell’Italia. Come mai secondo lei?
«Finché ci saranno ancora lettori e lettrici, anche una persona che si prenda il tempo di leggere la mia storia, allora mi considererò felice».
Iscrizione obbligatoria online sino ad esaurimento posti.
Contributo di partecipazione in promozione:
52 euro, 70 euro in due .
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