THE BIG QUESTION

REGIA DI FRANCESCO CABRAS
E ALBERTO MOLINARI 
in prima visione pugliese  al Cosmic Fest continuano gli appuntamenti di diamante.
E' la volta del film prodotto da Mel Gibson e poi bloccato. 
17  agosto 2022 ore 19.30 Convitto Palmieri/Biblioteca Bernardini
Ingresso in promozione sino ad esaurimento posti:
gratuito a contirbuto libero inviando un messaggio whatsapp cliccando sul tasto di seguito dal telefonino

VARIETY
Robert Koheler
Intrigante e sorprendentemente arguto documentario…Cabras e Molinari si avvicinano al loro difficile  argomento con un tocco leggero, strutturando il proprio lavoro lungo una serie di domande collegate da  brevi transizioni sottilmente mistiche e puramente visive. 

CINEMA.IT
Maurizio G. De Bonis
Il documentario tocca spesso vertici di profondità assoluta proprio perché sottolinea lo straniamento che ogni soggetto prova nel definire Dio….Ci sono brani deliranti, commoventi e autenticamente tragicomici, nei quali è percepibile non tanto il soprannaturale ma la straziante fragilità degli esseri umani, e la loro
reale solitudine.

IL VENERDI’ DI REPUBBLICA
Federica Lamberti Zanardi
Il documentario è un viaggio nella spiritualità con domande forti, difficili…non pensiate che ‘The Big Question’ sia una sorta di backstage di ‘The Passion’. No, è ben altro: un viaggio verso il centro di se stessi, un ritornare a farsi domande che per molti sono scomparse dal lessico quotidiano.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Serafino Paternoster
Va detto subito: si tratta di un vero e proprio capolavoro. Forse era dai tempi di Pier Paolo Pasolini e del suo Vangelo che non si vedeva sul grande schermo un lavoro capace di raccontare in modo così efficace, suggestivo ed a tratti ironico il rapporto fra uomo e religione…In alcuni casi esiste una labile differenza fra
film e documentario, ma quando i due modelli s’incrociano il risultato è un’opera d’arte.

CINEMAVVENIRE.IT
Sergio Di Lino
Capita di rado di trovarsi di fronte a un documentario così lucido, curato, coerente, e al tempo stesso piacevole alla visione. Un’opera che sposa ricerca sul linguaggio ed entertainment…The Big Question è anche una straordinaria commedia, una "commedia umana" in senso balzacchiano, un ritratto di gruppo di
un’incisività che neanche i più attenti osservatori contemporanei del costume e della società italiani sono riusciti a raggiungere: ci sarebbe da meravigliarsi nel trovare una tale capacità di scandaglio in film di Gabriele Muccino, di Giuseppe Piccioni o di Cristina Comencini.

LA STAMPA
Alessandra Levantesi
I registi dichiarano di essersi ispirati al film-inchiesta di Pasolini «Comizi d'amore», ma la variante che ne  propongono è stilisticamente più raffinata. 

AMERICAN FILM INSTITUTE
Shaz Bennet
‘The Big Question’ raggiunge una sensibilità visiva e spirituale senza paragoni sulla strada che va verso la pace interiore e la comprensione del divino.

ROLLING STONE
…quello che ne è uscito non è un backstage. E neanche un semplice documentario. The Big Question, ispirato al pasoliniano ‘Comizi d’amore’ è un film rigoroso (nella messa in scena), ambizioso  (nell’interrogare e interrogarsi sul senso del divino) e ispirato.

TIME OUT
Yael Shov
Un documentario filmato, diretto e montato a meraviglia.

FILMSTEW.COM
Todd Gilchrist
Invece che soffermarsi sulle sofferenze fisiche del Cristo come ha fatto Gibson, i filmakers scelgono un approccio più esistenziale alla materia, arrivando allo stesso risultato: fortunatamente però, con molto meno sangue! Ci sono molte riprese veramente belle, tra queste un montaggio delle mani degli intervistati che
merita di essere considerato come un breve film di per se’.

FILMCRITIC.COM
Matt Langdon
E’ un film fortunato, girato magnificamente e montato con arte. E si! Mel Gibson fa parte delle tante teste parlanti che ci raccontano in cosa credono. Cercate questo film quando uscirà!

TAGLIO CORTO
Tommaso Casini
Un’idea coraggiosa e innovativa, dallo spiccato approccio socio-psicologico…Il lavoro corre sul filo dell’esplorazione dei sentimenti spontanei che solo le domande a bruciapelo possono suscitare. Il risultato è notevole…Una grande cura è rivolta alla fotografia, sorprendente per un lavoro tutto in digitale, che è stato arricchito con splendide immagini decontestualizzate dei Sassi di Matera che offrono allo spettatore momenti di riflessione e godimento estetico nell’alternarsi delle testimonianze. Questi luoghi sono ritratti in modo surreale e onirico. 

WWW.NONSOLOCINEMA.COM
Giovanni Santoro
In quest’opera troviamo tutta quell’introspezione psicologica, quella contemplazione e meditazione sul mistero di Dio che, surclassate dagli zampilli di sangue e dai brandelli di carne, non avevano trovato posto nel kolossal di Gibson. Un film per confrontarsi con la forza problematica di interrogativi spirituali oggi più cruciali che mai.

CORRIERE DELLA SERA
Giovanna Grassi
Un’altra Passione sta per arrivare sugli schermi e farà certo discutere come quella del film di Mel Gibson.

VARIETY
Amy Dawes
Niente a che fare con un ‘Backstage’, la loro splendidamente girata, misurata e meditativa opera.

HA’ARETZ
Goel Pinto
Uno dei documentari più belli, più interessanti e innovativi del Jerusalem Film Festival 2005 è “The Big Question”. I registi hanno girato il film dietro alle quinte della “Passione”, ma non si tratta di un solito documentario su questo soggetto. Al contrario, la sua originalità è ciò che lo rende tanto interessante.

IL QUOTIDIANO
Isabella Marchialo
Cabras e Molinari mettono insieme un archivio di profonda umanità: religioni, idee, convinzioni e incertezze accomunati dalla consapevolezza di un’inspiegabile fragilità, quella che trema nell’animo davanti alla ‘grande domanda’.

prima visione

THE BIG QUESTION
17 AGOSTO 2022 
BIBLIOTECA BERNARDINI - LECCE

The Big Question è un lavoro dalla storia produttiva tormentata. E’ stato girato in buona parte sul set di The Passion, i registi propongono la loro idea a Mel Gibson che entusiasta si propone come produttore e futuro distributore. Nel 2004 al termine del montaggio Gibson blocca il documentario, ne impedisce la visione e lo censura a causa di precise divergenze teologiche sui contenuti dell’opera. Dopo un anno decide finalmente di liberarlo senza chiedere tagli, per rispetto di un lavoro che sotto il profilo artistico aveva comunque molto apprezzato. Dopo il trionfo all'American Film Institute Festival di Los Angeles, Variety dedica a The Big Question tre pagine e il film guadagna una distribuzione nelle sale americane insieme alla selezione di trenta festival internazionali. In Italia rimane inedito. Esce in dvd con l’editore Rarovideo nel 2006.

Thomas Torelli in collaborazione con Ganga
PRESENTANO Un film di Francesco Cabras e Alberto Molinari

Finalmente, dopo vent’anni di oblio,esce anche in Italia, grazie alla tenacia degli autori  e alla volontà di Thomas Torelli e UAM.TV, il
film che tenta di dare risposte semplici alla più grande delle domande:

Chi è Dio?

TBQ, diretto da Francesco Cabras e Alberto Molinari, è stato un lavoro dalla storia produttiva complessa. Il documentario, girato sul set del film “The Passion” che viene utilizzato come un microcosmo atipico e uno sfaccettato contenitore sociale, viene inizialmente accolto con entusiasmo da Mel Gibson che lo co- produce in quota maggioritaria con la sua casa di produzione Icon, ma dopo aver visto il montaggio definitivo ferma il film, non lo distribuisce e ne blocca la visione a causa di precise “divergenze teologiche” sui contenuti. Il documentario sarebbe
dovuto uscire nei cinema di tutto il mondo insieme o subito dopo “The Passion”.
Dopo un anno di trattative, improvvisamente, Gibson compie un bel gesto, liberandolo e regalando tutti i diritti agli autori e co-produttori senza chiedere tagli, per rispetto di un lavoro che sotto il profilo esclusivamente artistico aveva molto
apprezzato. Subito selezionato all’AFI, l'American Film Institute Festival di Los Angeles, “The Big Question” ottiene una doppia pagina con critica entusiasta su Variety. Andrew Herwitz (ex agente di Michael Moore per ‘Fahrenheit 9/11’) ne acquista i diritti di vendita, successivamente ceduti
a ThinkFilm, una delle distribuzioni indipendenti più autorevoli (Oscar per ‘Born into Brothels’).
Nel 2006 TBQ esce senza promozione nei cinema USA, ottenendo un notevole successo di critica e pubblico in più di 30 festival internazionali, ma non viene mai distribuito nelle sale italiane.
La chiesa istituzionale accoglie freddamente il film. Per definizioni, citate letteralmente, molti ambienti cattolici non hanno mai ritenuto TBQ “abbastanza religioso e rispettoso” mentre in Italia alcuni contesti di cultura laico progressista lo hanno considerato “cinematograficamente non classificabile e non abbastanza critico nei confronti della religione istituzionale”. D’altro canto, alcune parrocchie, singoli sacerdoti e circoli di ricerca spirituale interreligiosa usano TBQ come strumento di riflessione e didattica.

Oggi, a distanza di 20 anni dalla sua realizzazione, questo piccolo gioiello cinematografico viene finalmente riportato all’attenzione del pubblico grazie alla tenacia degli autori e alla volontà di Thomas Torelli e UAM.TV.

Ma di cosa parla “The Big Question”?

Il documentario si basa su un’idea molto semplice e nello stesso tempo complessa: porre delle domande estremamente dirette a un campione numeroso di persone circa il proprio intimo rapporto con Dio, la spiritualità e la fede.
Quali erano gli interrogativi esistenziali e assoluti che molti di noi hanno iniziato a porsi e a domandare a insegnanti, preti e genitori tra la pubertà e l’adolescenza?
Uno di questi, forse il primo, è: “Chi è Dio per te?”. Una domanda, banale e al contempo difficilissima, che supporrebbe forse non solo
una risposta lunga ore ma probabilmente lunga una vita. L’idea e l’esperimento è quello di fotografare delle risposte immediate e più possibile prive di sovrastrutture.
Utilizzare il limite apparente di un’intervista non annunciata per raggiungere brevi attimi di verità e onestà.
Cardine del documentario, che si guarda come si leggesse un singolare taccuino di catechismo laico, è l’eterogeneità culturale, religiosa, sociale e geografica presente sul set Di “The Passion”. Persone di cultura, età, ed estrazione molto diverse tra loro. Ciò che si è tentato di ottenere è una vasta, razionale o poetica, estrema o sfumata gamma di differenze nel vissuto personale della spiritualità. Si parla cioè, in questo documentario, non di un argomento, ma di uno di quei pochissimi aspetti della vita che toccano qualsiasi essere umano, ateo, agnostico, mistico che sia.
Anima allegorica e conduttrice di tutte le testimonianze è il viaggio quasi ieratico e onirico di un cane bianco che attraversa valli, montagne e paesi fantasma della Lucania.

17 agosto 2022 ore 19.30 Convitto Palmieri/Biblioteca Bernardini
ngresso in promozione sino ad esaurimento posti:
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